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UN MAGGIOR UTILIZZO DI CEREALI INTEGRALI, SECONDO IL BOSTON CONSULTING GROUP, POTREBBE RIDURRE LE EMISSIONI CLIMALTERANTI DI CIRCA IL 20%

di Dott. Roberto Macheda -
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Un rapporto del Boston Consulting Group, una delle principali società di consulenza a livello globale, nota per il suo lavoro nel campo della strategia aziendale, del management e della consulenza aziendale, evidenzia che l'incremento nell'uso di cereali integrali può significativamente ridurre l'impronta ambientale della loro produzione. Questo cambiamento, discusso nel rapporto "The Whole Truth About Whole Grains", potrebbe ridurre le emissioni di gas serra e l'uso di risorse come terreni, acqua, fertilizzanti e pesticidi del 20-25% per unità di volume. Secondo stime del BCG, un aumento del 30% nel consumo globale di cereali integrali potrebbe ridurre annualmente le emissioni di CO2 di 120 milioni di tonnellate. Tuttavia, una transizione completa richiederebbe una collaborazione tra settori, con un ruolo per governi, ONG e imprese nell'incoraggiare l'uso di cereali integrali fortificati e pratiche agricole sostenibili.

Il rapporto del Boston Consulting Group (BCG) considera anche la risposta potenziale dei consumatori italiani, evidenziando un uso diffuso di farine derivate da cereali, ma anche una crescente attenzione verso la salute, il benessere e la sostenibilità. In Italia, ci sono circa 24.000 panifici, 4.000 pastifici, 107.000 pizzerie e 14.000 pasticcerie, che creano una domanda significativa di grani raffinati, totalizzando circa 7,7 milioni di tonnellate di farine e semole. Tra queste, 5 milioni di tonnellate sono destinate alla produzione industriale, 2,4 milioni alle attività artigianali e 300.000 sono acquistate direttamente dai consumatori.

L'81% degli italiani dichiara di evitare i prodotti ultra-processati e più del 60% considera la presenza di ingredienti naturali fondamentale nell'acquisto dei prodotti alimentari. L'83% degli italiani concorda che l'acquisto di cibi e bevande sostenibili generi un senso di soddisfazione. Aumentare il consumo di farine ottenute utilizzando tutte le componenti nutritive del grano potrebbe quindi rispondere alle preferenze alimentari di molti consumatori, offrendo una soluzione naturale, funzionale e sostenibile.

 

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