Un rapporto del Boston Consulting Group, una delle principali società di consulenza a livello globale, nota per il suo lavoro nel campo della strategia aziendale, del management e della consulenza aziendale, evidenzia che l'incremento nell'uso di cereali integrali può significativamente ridurre l'impronta ambientale della loro produzione. Questo cambiamento, discusso nel rapporto "The Whole Truth About Whole Grains", potrebbe ridurre le emissioni di gas serra e l'uso di risorse come terreni, acqua, fertilizzanti e pesticidi del 20-25% per unità di volume. Secondo stime del BCG, un aumento del 30% nel consumo globale di cereali integrali potrebbe ridurre annualmente le emissioni di CO2 di 120 milioni di tonnellate. Tuttavia, una transizione completa richiederebbe una collaborazione tra settori, con un ruolo per governi, ONG e imprese nell'incoraggiare l'uso di cereali integrali fortificati e pratiche agricole sostenibili.
Il rapporto del Boston Consulting Group (BCG) considera anche la risposta potenziale dei consumatori italiani, evidenziando un uso diffuso di farine derivate da cereali, ma anche una crescente attenzione verso la salute, il benessere e la sostenibilità. In Italia, ci sono circa 24.000 panifici, 4.000 pastifici, 107.000 pizzerie e 14.000 pasticcerie, che creano una domanda significativa di grani raffinati, totalizzando circa 7,7 milioni di tonnellate di farine e semole. Tra queste, 5 milioni di tonnellate sono destinate alla produzione industriale, 2,4 milioni alle attività artigianali e 300.000 sono acquistate direttamente dai consumatori.
L'81% degli italiani dichiara di evitare i prodotti ultra-processati e più del 60% considera la presenza di ingredienti naturali fondamentale nell'acquisto dei prodotti alimentari. L'83% degli italiani concorda che l'acquisto di cibi e bevande sostenibili generi un senso di soddisfazione. Aumentare il consumo di farine ottenute utilizzando tutte le componenti nutritive del grano potrebbe quindi rispondere alle preferenze alimentari di molti consumatori, offrendo una soluzione naturale, funzionale e sostenibile.
Se il modello 231 viene effettivamente adottato, le informazioni rilevanti in merito ai temi materiali e alle politiche aziendali adottate in materia possono essere facilmente acquisite dalla DNF. Queste informazioni, raccolte nel Report di sostenibilità, possono essere diffuse per favorire una maggiore conoscenza del modello 231 sia all’interno che all’esterno dell’azienda.
L’art.38 del Decreto-Legge 2 marzo 2024, n. 19 istituisce il Piano Nazionale di "Transizione 5.0". Quest’ultimo, sostituisce il piano 4.0 e lo integra con i tre concetti chiave: sostenibilità, umanocentrismo e resilienza.
Il Report di Sostenibilità rappresenta un importante strumento per le aziende, che consente di comunicare ai propri clienti e agli stakeholder i risultati dell’attività svolta per promuovere il benessere dei dipendenti, la trasparenza e l’equità nella gestione, l’attenzione all’ambiente, l’efficienza economica e l’adozione di politiche sociali virtuose come il welfare, la formazione continua e la condivisione di percorsi di crescita.