Il Report di Sostenibilità rappresenta un importante strumento per le aziende, che consente di comunicare ai propri clienti e agli stakeholder i risultati dell’attività svolta per promuovere il benessere dei dipendenti, la trasparenza e l’equità nella gestione, l’attenzione all’ambiente, l’efficienza economica e l’adozione di politiche sociali virtuose come il welfare, la formazione continua e la condivisione di percorsi di crescita. Il Report di Sostenibilità è un documento annuale che l’azienda redige e presenta insieme al bilancio di civilistico. Esso ha tre dimensioni, deve cioè riportare informazioni che riguardano i tre ambiti: sociale, economico e ambientale. La sostenibilità è strettamente legata alla prosperità dell’organizzazione, poiché consente di ridurre gli sprechi e i consumi energetici, aumentare la produttività delle risorse e migliorare la reputazione aziendale. I progetti che un’azienda si impegna a portare avanti per promuovere la sostenibilità ambientale, l’inclusione e la distribuzione degli spazi urbani in modo equo stanno diventando sempre più importanti per valutare il successo di un’impresa nel nuovo scenario economico e sociale. Non è più sufficiente offrire lavoro e prodotti di qualità, ma è necessario utilizzare le proprie competenze in modo che siano utili alla società in generale. Questa utilità si riflette prima di tutto nel benessere interno dell’azienda stessa e poi si estende ai benefici condivisi con l’esterno. Per questo motivo, è nato lo strumento del Report di Sostenibilità, con il quale l’azienda può dichiarare come ha effettivamente agito per garantire all’interno e verso le parti interessate le migliori condizioni di lavoro nei tre ambiti di applicazione: sociale, economico e ambientale. Per quanto riguarda la redazione del Bilancio di Sostenibilità, nel Terzo settore esistono le Linee Guida per la redazione del Bilancio Sociale adottate dal Ministero del Lavoro con Decreto del 4 luglio 2019. Per l’ambito profit, esistono diverse linee guida sviluppate da diversi Enti e gruppi di lavoro. Tra i più noti, si annoverano:
Inoltre, esistono gli standard di sostenibilità AA1000 pubblicati dall’AccountAbility Institute e lo standard GBS, pubblicato dal Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale con sede a Milano. Le linee guida adottate dai vari standard, forniscono diverse aree di miglioramento su cui l’azienda può concentrarsi nei tre ambiti sociale, economico e ambientale. Spetta all’azienda individuare le priorità su cui agire in prima istanza e poi migliorare continuamente nel tempo. Ad esempio, gli indicatori possono riguardare la performance economica, le pratiche anticorruzione, la gestione degli approvvigionamenti e degli scarti, le politiche di risparmio energetico, il benessere dei dipendenti e l’equilibrio vita-lavoro. Il Bilancio di Sostenibilità può essere redatto internamente all’azienda e approvato dalla Direzione aziendale. Tuttavia, per aumentare la sua affidabilità, è possibile sottoporlo al Collegio Sindacale (se presente) o farlo verificare da un Ente terzo, che ne valuta la veridicità. Gli Enti di Certificazione effettuano il controllo e, a conclusione, emettono una Relazione di Assicurazione (Assurance) sul bilancio stesso. Ci sono importanti novità normative in arrivo che, dal 2024, estenderanno la necessità di redigere questo report, con conseguenze a cascata su tutta la filiera che coinvolgeranno migliaia di PMI. Al momento, questo documento è obbligatorio solo per gli enti di interesse pubblico (grandi società quotate), ma dal 2024, la redazione del bilancio di sostenibilità diventerà obbligatoria per tutte le aziende con più di 250 dipendenti, un fatturato superiore ai 50 milioni di euro e un bilancio annuo di almeno 43 milioni. L’obbligo deriva dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), adottata nel 2022 dalla Commissione Europea, che ha modificato il quadro normativo attuale sugli obblighi di reporting non finanziario, previsto per le società quotate e di interesse pubblico e recepito in Italia nel 2016. Dal 2024 si prevede che circa 6.000 aziende italiane dovranno conformarsi a questa normativa europea, con un possibile effetto a cascata sulla filiera che coinvolgerà migliaia di altre imprese di medie dimensioni. Scegliere volontariamente di redigere il bilancio di sostenibilità consente alle imprese di godere dei vantaggi suesposti ed al contempo di sperimentarne i confini e farsi trovare pronte man mano che la normativa ne estenderà l’obbligo. In un prossimo articolo approfondiremo i vari standard di rendicontazione utilizzabili in caso di redazione volontaria del report di sostenibilità.
Se il modello 231 viene effettivamente adottato, le informazioni rilevanti in merito ai temi materiali e alle politiche aziendali adottate in materia possono essere facilmente acquisite dalla DNF. Queste informazioni, raccolte nel Report di sostenibilità, possono essere diffuse per favorire una maggiore conoscenza del modello 231 sia all’interno che all’esterno dell’azienda.
L’art.38 del Decreto-Legge 2 marzo 2024, n. 19 istituisce il Piano Nazionale di "Transizione 5.0". Quest’ultimo, sostituisce il piano 4.0 e lo integra con i tre concetti chiave: sostenibilità, umanocentrismo e resilienza.
La promozione della sostenibilità ambientale nel settore aerospaziale è fondamentale per un futuro più ecologico. Uno dei principali approcci per raggiungere questo obiettivo è la transizione verso l'utilizzo di biocarburanti. Storicamente, gli aerei hanno utilizzato principalmente il cherosene come combustibile, ma progressi recenti hanno permesso lo sviluppo di biocarburanti sostenibili, riducendo così l'impatto ambientale del settore.