Recentemente, il Parlamento dell'Unione Europea ha deciso di prorogare di due anni l'adozione degli standard di rendicontazione ESRS per alcuni settori specifici.
Questa notizia, purtroppo, è stata mal interpretata, generando l'errata convinzione che l'entrata in vigore dei nuovi obblighi di rendicontazione sulla sostenibilità sia stata ritardata. È fondamentale chiarire questo equivoco, poiché può causare seri problemi di conformità per le imprese.
Il relatore Axel Voss ha dichiarato: "Ritarderemo di due anni la scadenza per gli standard specifici di settore ai sensi della direttiva sulla rendicontazione sulla sostenibilità aziendale (CSRD) per dare all'EFRAG il tempo di sviluppare standard di qualità e dare alle aziende il tempo di metterle in pratica".
È importante sottolineare che la proroga riguarda esclusivamente l'adozione degli standard settoriali specifici e non implica in alcun modo un rinvio dell'entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione conformemente alla CSRD.
La CSRD, come noto, introduce gradualmente nuove norme di rendicontazione della sostenibilità per un gran numero di aziende in tutta l'Unione Europea. È integrata dagli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), sviluppati dall'EFRAG su incarico della Commissione Europea, che dettagliano i requisiti di rendicontazione previsti dalla Direttiva.
Nella prima fase del suo mandato, l'EFRAG ha emesso gli ESRS a-settoriali, applicabili a tutte le società soggette alla CSRD, indipendentemente dal settore in cui operano. Questi standard sono entrati in vigore il 25 dicembre 2023 e comprendono requisiti generali e informazioni su governance, strategia, impatto, gestione dei rischi, metriche e obiettivi.
La CSRD prevede anche standard specifici per settori come petrolio e gas, trasporto su strada, alimenti e bevande. La Commissione ha proposto di posticipare la scadenza per l'adozione di questi standard settoriali al 30 giugno 2026, al fine di consentire alle parti interessate di adeguarsi ai nuovi requisiti e all'EFRAG di sviluppare standard efficaci.
Questa proroga può dare un respiro alle aziende dei settori interessati, ma potrebbe comportare ulteriori difficoltà dovute alla mancanza di standard specifici. Resta fondamentale rispettare la CSRD utilizzando gli ESRS esistenti e gli altri standard internazionali, fino all'adozione degli standard settoriali.
Se il modello 231 viene effettivamente adottato, le informazioni rilevanti in merito ai temi materiali e alle politiche aziendali adottate in materia possono essere facilmente acquisite dalla DNF. Queste informazioni, raccolte nel Report di sostenibilità, possono essere diffuse per favorire una maggiore conoscenza del modello 231 sia all’interno che all’esterno dell’azienda.
L’art.38 del Decreto-Legge 2 marzo 2024, n. 19 istituisce il Piano Nazionale di "Transizione 5.0". Quest’ultimo, sostituisce il piano 4.0 e lo integra con i tre concetti chiave: sostenibilità, umanocentrismo e resilienza.
Il Report di Sostenibilità rappresenta un importante strumento per le aziende, che consente di comunicare ai propri clienti e agli stakeholder i risultati dell’attività svolta per promuovere il benessere dei dipendenti, la trasparenza e l’equità nella gestione, l’attenzione all’ambiente, l’efficienza economica e l’adozione di politiche sociali virtuose come il welfare, la formazione continua e la condivisione di percorsi di crescita.